VIOL DI SITURLo Viòl di Situr

In lingua Occitana, SITUR viene definito colui che falcia l’erba con la falce, ma SITUR è anche un’unità di misura dei prati di alta quota un tempo coltivati a fieno: la superficie che un uomo era in grado di tagliare con la falce in una giornata di lavoro rappresentava un SITUR, così che una particella catastale oltre che in ettari era misurata anche in SITUR. Accadeva a San Michele di Prazzo, fino al secondo dopoguerra, in quelle terre alte che conosciamo con il toponimo di CHARM.

Lo Viol di Situr è un viaggio che ripercorre la storia rurale alpina, attraverso le terre e le piccole costruzioni in pietra, dimora estiva di pastori e di famiglie che giungevano fin qui per pascolare il bestiame e raccogliere il fieno. Quando la popolazione era numerosa e molte erano le bocche da sfamare con poca terra a disposizione di ognuno, i terreni posti a quote meno elevate erano per la maggior parte coltivati a patate, cereali e canapa.

Oggi i campi hanno lasciato spazio ai prati e spesso anche ai pascoli e ai boschi, le Charm e i prati di alta quota vengono utilizzati tutti come pascoli. Lo Viol di Situr tocca da vicino un’altra testimonianza dell’intensa attività agricola praticata a San Michele: il Canale di Chiosso costruito nei primi anni del Seicento e utilizzato per l’irrigazione dei fondi agricoli per più di tre secoli. Il sentiero si sviluppa nella prima parte attraverso un territorio ancora antropizzato con prati e boschi radi di latifoglie, poi prosegue all’ombra discreta di un lariceto fino al Colle San Michele, attraverso i Percorsi Occitani.

Da questo punto il tracciato risale verso i pascoli alpini, costeggia alcune pietraie e scende fino a Grange Chiotti, il ritorno avviene attraverso strada sterrata. La prima parte del percorso ricalca l’antico sentiero usato dalla maggior parte della popolazione di San Michele per trasportare a valle il fieno raccolto alle CHARM (le vaste praterie poste a sud ovest di Punta Ciarmetta), a dorso di asino e di mulo.

PERCORSO: La partenza è da Borgata Allemandi, a 1545 metri l m. seguendo il tracciato del P.O. fino al colle San Michele; in questa prima parte il tracciato costeggia lo storico Canale di Chiosso.

Giunti al colle San Michele e ammirato il panorama verso le borgate di Elva, si svolta a sinistra e si prosegue in direzione Colle Passetti, da dove si raggiunge facilmente la punta Ciarmetta. Da qui,a 2312 metri s.l.m., si può godere di un’ampia visuale sulle cime circostanti: Monviso, Pelvo, Marchisa, Chersogno, Oronaye, Rocca La Meya, ecc…. e su tutto il territorio di San Michele e di Elva. Percorrendo in cresta la costa del Cavallo, spartiacque tra il vallonetto di Grange Ghiotti e quello di Gias Vecchio, si possono osservare Grange Fontanili, Baita Bellina, Grange Chiotti e volgendo lo sguardo verso il Piano delle Camoscere si intravedono il Bivacco Bonfante e le Grange Gias Vecchio.

Proseguendo sulla costa si giunge nei pressi di un’area pianeggiante e acquitrinosa denominata in occitato“GURC” (raccolta naturale di acqua sorgiva) per poi arrivare dopo una leggera salita a Punta Sarsassi, metri 2480 s.l.m., meta molto nota agli amanti dello scialpinismo. Proseguendo ancora si giunge al Colle di Chiosso (est) metri 2408 s.l.m..

A questo punto è possibile optare per uno dei due itinerari utili al ritorno:

  1. Rientro da Grange Chiotti  Si scende lungo il versante che porta ai piedi del Monte Chersogno lasciandosi alle spalle l’ampio pianoro denominato “PIAN VERT” per la vegetazione sempre verde e lussureggiante che lo caratterizza. Giunti a Grange Chiotti Superiori si incontra una frechissima fontana e, tra le caratteriste “CASIEROS” cumuli di massi, pietre e detriti formatesi nei millenni, si nota la presa d’acqua dell’acquedotto comunale. Poco più in basso un ampio pianoro dal quale spiccano numerose baite allineate, le “GRANJOS”, oggi quasi totalmente ristrutturate, un tempo ricovero per animali e pastori. Da questo punto il tracciato prosegue su strada sterrata fino a Borgata Decostanzi, per poi continuare su strada asfaltata per circa 1 Km fino a Borgata Falco. Da qui il vecchio sentiero che passa da Grangio Tuin riporta a Borgata Allemandi.
  2. Rientro da Giasvecchio  Dal colle di Chiosso si scende verso la valle di Giasvecchio ……..e si raggiunge il punto da cui ha avuto inizio la canalizzazione delle acque che alimentavano lo storico Canale. Attraverso boschi di ontano si raggiunge il Colle San Michele e si rientra sullo stesso tracciato percorso all’andata.

 

Difficoltà: E – per escursionisti

Periodo consigliato: giugno – ottobre

Dislivello: 900 metri circa

Tempo percorrenza: 8 ore per il rientro da Baite Chiotti, 6 ore per il rientro da Giasvecchio

FLORA ranuncoli, anemoni, genzianella, arnica, achillea, saxifraga

FAUNA camoscio, cervo, capriolo, cinghiale, lepre variabile, marmotta, avifauna tipica alpina

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